martedì 7 febbraio 2017

Libro - Darling Days di iO Tillett Wright



iO è nata nel 1985 nel Lower East Side di Manhattan, luogo di sbandati e tossici, di reietti della società. È figlia di una bizzarra donna, ballerina e attrice, poetessa e showgirl. Una donna dall’animo intrinsecamente punk, che nella sua alter natività dona tutto il suo amore alla figlia.
A sei anni la bambina iO, d’accordo con i genitori decide di far credere a tutti di essere un maschio. Fino a 14 anni, quando la pubertà smaschera tutto. iO decide quindi di scappare in Europa, prima in Germania e poi in Inghilterra dove scopre il sesso e l’attrazione sessuale.
iO oggi ha 31 anni compiuti, ha fatto ritorno negli Stati Uniti dove oggi è un artista, attore (sì, al maschile) e attivista. Darling Days è la sua autobiografia tradotta in italiano per Il Saggiatore da Sarah Victoria Barberis.
Ma chi è effettivamente iO? iO si definisce un essere umano ibrido, ma questo poco importa. Darling Days non è e non vuole nemmeno essere un trattato di presunta scienza o attualità sulle teorie del gender e l’identità di genere. iO non ha scritto le sue memorie con l’obiettivo di assurgersi a paladino della comunità gay. Proprio no.
Qui siamo in presenza di un essere umano. Una persona meravigliosamente sensibile con se stessa, capace di ascoltarsi, di capirsi e soprattutto di cambiare e ribellarsi, senza alcun timore verso le etichette e le categorie. Una persona in grado di ricevere amore, ma soprattutto capace di amare e di prendersi cura dei genitori, anime perdute in balia della droga, cancro di quel Lower East Side precedente al repulisti del sindaco Giuliani, in cui fra la Bowery e Alphabet City si diffondeva la cultura punk. È una tribù di sbandati perennemente controcorrente quella con cui ha a che fare iO; una tempesta che la fa vacillare ma che non la spazza. Darling Days è un libro sulla sopravvivenza, sulle battaglie, anche interiori, di una persona che lotta volenterosamente per ritagliarsi il proprio spazio nel mondo. Un inno alla speranza per quelli che hanno paura di non farcela e un invito, per chi ce l’ha fatta, a non distruggere gli altri con le proprie aspettative.

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