domenica 16 aprile 2017

Top 7 - I migliori film d'azione tra anni Ottanta e Novanta



Il costante sviluppo della tecnologia ha cambiato, nel corso degli anni e dei decenni il modo di fare cinema. Il flusso continuo di nuovi effetti speciali ha permesso al cinema di viaggiare nel tempo e nello spazio, di creare nuovi mostri e soprattutto di esplorare ciò che comunemente definiamo fantastico. Non serve certo un colto cinefilo per accorgersi della differenza tra un Metropolis di Fritz Lang (datato 1927) e un qualsiasi blockbuster della Hollywood di oggi.
Ecco, noi dell’Ignorante però ormai da diverso tempo abbiamo cominciato a rifiutare questo uso scriteriato dell’effettistica in un genere a noi tanto caro: l’action. L’action è il genere che meglio va a braccetto con l’appellativo tutto italiano di americanata, espressione nata proprio per definire quelle pellicole (solitamente, ma non per forza statunitensi) che si distinguono per una sorta di coattezza, di clamorosità in bilico fra il trash e il kitsch. Per intenderci Vin Diesel che salta dai ponti con le auto nella saga di Fast & Furious è coatto; Bruce Willis che distrugge taxi e tir a New York in Die Hard 3 non lo è. Quello che differenzia i due casi è proprio l’uso degli effetti speciali: un vero abuso nel primo caso; un utilizzo misurato e corretto nel secondo.
Ed è per questo motivo che questa settimana abbiamo voluto tracciare una linea di separazione tra l’action vero, bello e godibile e quello più burino e tamarro. Abbiamo raccolto i sette (mai come in questo caso la scelta è stata tanto ardua) film d’azione simbolo degli anni Ottanta e Novanta, decenni d’oro per il genere.
7 – Air Force One (1997). Harrison Ford è il presidente degli Stati Uniti. Durante un volo viene preso in ostaggio sull’Air Force One da Gary Oldman. Ford, però, è anche un ex berretto verde (o qualcosa di simile), e non si lascerà piegare dai terroristi. Siamo qualche spanna sopra i recenti Attacco al potere  e White House Down – Sotto assedio.
6 – Face/Off  - Due facce di un assassino (1997). Sean Archer e Castor Troy sono un agente dell’FBI e un terrorista che da tempo giocano a rincorrersi e inseguirsi. A seguito di un intervento di chirurgia plastica all’avanguardia i due si scambiano le facce e assumono così uno l’identità dell’altro. Alla regia c’è John Woo, un maestro. I due protagonisti sono John Travolta e Nicolas Cage. È una pioggia di proiettili.
5 – Rambo 2 – La vendetta (1985). Ora, la saga di John Rambo è sacra. Abbiamo scelto il secondo film perché il primo di azione pura ha veramente poco. È piuttosto un dramma intenso sui reduci del Vietnam, un film che ancora oggi forse è sottovalutato. Nel secondo capitolo invece, l’unica cosa veramente intensa è la mascella di Stallone. Cult assoluto.
4 – Speed (1994). Trama semplice. Su un bus c’è una bomba innescata che esploderà se la velocità del mezzo scenderà al di sotto delle 50 miglia orarie. L’incaricato per sventare il pericolo è Keanu Reeves. Negli anni Novanta bastava poco per tirare fuori film con i controcazzi.
3 – L’ultimo boy scout (1991). Bruce Willis è un investigatore privato che si trova a indagare su un caso di omicidio all’interno del mondo del football. Ad aiutarlo c’è l’ex giocatore Damon Wayans. Oltre che essere un omaggio al noir degli anni Quaranta e Cinquanta, L’ultimo boy scout è un condensato di auto distrutte, esplosioni e inseguimenti. Alla regia c’è Tony Scott, non esattamente uno qualunque.
2 – Arma letale (1987). La saga di Arma letale rasenta la perfezione. Intendiamoci, abbiamo scelto solo il primo dei quattro capitoli perché altrimenti la top 7 sarebbe stata un inutile duopolio. Buddy movie, azione, colonne sonore, dialoghi e scene iconiche. è tutto maledettamente perfetto. Cioè, in quale altra saga avete visto una bomba sotto la tazza del gabinetto?
1 – Die Hard (1988). Stesso discorso fatto per Arma Letale. La saga di Die Hard, per noi dell’Ignorante è composta da tre film. Arma letale e Die Hard avrebbero occupato tutte e sette le posizioni della graduatoria; non ci sembrava giusto. Scegliamo il primo perché in fondo è quello che preferiamo; perché la canotta di Bruce Willis ce la sogniamo ancora la notte; perché tutti almeno una volta nella vita abbiamo desiderato di strisciare nei condotti dell’aria con un mitra in mano.

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